Ambiente

La Valsaviore custodisce un ricco patrimonio naturalistico interamente tutelato dal Parco Regionale dell’Adamello. Il notevole scarto altimetrico del suo territorio (dai 410 m. ai 3.539 m.) determina notevoli variazioni climatiche, naturalistiche, faunistiche e geologiche. 

Castagneti, abetaie, malghe, rifugi, e meravigliosi laghetti alpini sono raggiungibili in tutta sicurezza grazie ad un’articolata rete di sentieri C.A.I. e mulattiere segnalate. Per andare alla scoperta dei tesori ambientali della Valsaviore non è necessario essere esperti escursionisti. Ognuno saprà trovare l’escursione più adatta alle proprie caratteristiche e preparazione: dalle tranquille passeggiate a bassa quota, ai trekking di media montagna, alle intrepide ascensioni alpinistiche su vette e ghiacciai del gruppo dell’Adamello dove lo sguardo spazia su sconfinati scenari mozzafiato. Dallo sci-alpinismo alle uscite con le “ciaspole”, magari al chiaro di luna, senza dimenticare i percorsi attrezzati per la mountain bike, i trekking a cavallo e gli itinerari culturali alla scoperta delle numerose testimonianze religiose, archeologiche o dei manufatti bellici della “Grande Guerra”.

Fauna


La moltitudine di specie animali che popola la Valsaviore, la rende una grande fonte di ricchezza per l’intero territorio del Parco dell’Adamello. Nei boschi di latifoglie e di conifere vivono alcuni tra i più noti rappresentanti della famiglia dei mustelidi: il tasso (Meles meles), la faina (Martes martes) e la donnola (Mustela nivalis), presente nella conca del lago d’Arno. Nei boschi dai 500 ai 2000 metri di quota è facile incontrare roditori come lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) ed il ghiro (Glis glis), che può essere avvistato anche in prossimità dei fienili. La volpe (Vulpes vulpes) predilige ambienti dai 500 fino ai 2000 metri di quota, ricchi di vegetazione e rocce che permettono di stabilirvi le tane, mentre nelle praterie alpine e nelle pietraie vivono la lepre variabile (Lepus timidus), l’ermellino (Mustela erminea) e la marmotta (Marmota marmota).

 

Le ampie radure al margine dei boschi tra i 500 ed i 1800 metri sono l’habitat di ungulati come il cervo (Cervus elaphus) ed il capriolo (Capreolus capreolus), mentre oltre il limite della vegetazione è possibile avvistare il camoscio (Rupicapra rupicapra) e lo stambecco (Capra ibex).

Gli uccelli più caratteristici sono i picidi, quali il picchio verde (Picus viridis), il picchio rosso maggiore (Picoides major) ed il raro picchio nero (Dryocopus martius), la cui presenza è strettamente legata alla disponibilità di vecchi alberi marcescenti. I rapaci notturni più diffusi sono, invece, la civetta nana (Glaucidium passerinum), l’allocco (Strix aluco) ed il gufo comune (Asio otus). Fra quelli diurni vi sono il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), lo sparviere (Acciper nisus), la poiana (Buteo buteo) e la regina dei cieli della Valsaviore, ovvero la maestosa aquila reale (Aquila chrysaëtos). Altri uccelli di particolare interesse sono il gallo forcello (Tetrao tetrix) e la pernice bianca (Lagopus mutus) che vive a quote elevate.

Le limpide acque correnti della Valsaviore sono popolate dalla trota fario (Salmo trutta fario), mentre tra gli anfibi ci sono la rana temporaria (Rana temporaria), la salamandra pezzata e la salamandra alpina (Salamandra salamandra, Salamandra atra) ed il raro tritone crestato (Triturus carnifex), caratterizzato da un’imponente cresta dorsale e segnalato all’interno del Parco dell’Adamello solo in località “La Goia” di Loa. Infine, per quanto riguarda i rettili si ricordano le uniche specie velenose: la vipera comune (Vipera Aspis), ampiamente diffusa tra i 500 e i 2000 metri ed il marasso (Vipera berus).